Emergency attaccato di nuovo

Nasce l'idea partendo dalla voglia estroversa di un incontro culturale tra l' Albania e l' Italia. Qui potete conoscervi meglio e chiedere tutto ciò che siete interessati su l' Abania e i albanesi. Benvenuti tra noi.

Moderators: Laert, I-AMESHUAR

Emergency attaccato di nuovo

Postby I-AMESHUAR » 13 Apr 2010, 23:02

La nascita di Emergency

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Fondatore del Emergency dott. Gino Strada


Emergency è una ONG italiana, fondata nel 1994 a Milano da Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti.
Emergency si dichiara neutrale rispetto alle parti in causa di qualsiasi conflitto: secondo la sua filosofia tutti hanno diritto a cure qualificate e gratuite.

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Emergency è presente in Iraq, Repubblica Centroafricana, Sri Lanka, Cambogia, Afghanistan, Sierra Leone costruendo e gestendo ospedali per i feriti di guerra e per emergenze chirurgiche, centri per la riabilitazione fisica e sociale delle vittime di mine antiuomo e altri traumi di guerra, un centro per la maternità, posti di primo soccorso per il trattamento immediato dei feriti, centri sanitari per l'assistenza medica di base. Tra questi vi è il Centro Salam di cardiochirurgia in Sudan: un centro regionale che fornisce assistenza specializzata a pazienti affetti da malformazioni e patologie cardiache ai pazienti del Sudan e dei 9 paesi confinanti

In Italia, a Palermo, dall'aprile 2006 Emergency ha reso operativo e gestisce un poliambulatorio, che fornisce assistenza sanitaria gratuita ai migranti.

Emergency ha portato a termine i suoi programmi in Ruanda, in Eritrea, a Jenin in Palestina e a Medea, in Algeria, in Kosovo, in Iraq, in Angola e in Sri Lanka.

Attuale presidente della ONG è Cecilia Strada, chiamata a ricoprire la carica che fu della madre, Teresa Sarti, fino alla morte di quest'ultima.

Parallelamente agli interventi umanitari all'estero, l'attività di Emergency in Italia è finalizzata alla creazione e diffusione di una cultura di pace, solidarietà e diritti umani. Questo lavoro è possibile grazie all'impegno sul territorio italiano di circa 200 gruppi (nel 2008) con un numero di circa 4000 volontari; ogni gruppo territoriale promuove nella propria zona incontri rivolti a sensibilizzare ed informare l'opinione pubblica sui temi della pace e della solidarietà: interventi nelle scuole di ogni ordine e grado, presenza con banchetti informativi e di raccolta fondi a mostre, concerti, spettacoli, partecipazione ad incontri e dibattiti con la propria testimonianza.

Dalla sua fondazione, Emergency ha preso parte a molte campagne di sensibilizzazione a livello nazionale:

* nel 1994 Emergency partecipa al bando delle mine anti-uomo promosso dal Trattato di Ottawa;
* nel 2001 Emergency propone l'iniziativa Uno straccio di pace, contro la guerra in Afghanistan;
* nel 2002 Emergency promuove l'iniziativa Fuori l'Italia dalla guerra, una raccolta di firme online contro la guerra in Iraq;
* nel 2003 Emergency aderisce all'iniziativa Fermiamo la guerra, firmiamo la pace, una raccolta di firme per proporre una legge per l'attuazione dell'art. 11 della Costituzione Italiana (che ripudia la guerra). La legge è stata portata nel parlamento italiano e, dopo una breve discussione, è stata bocciata;
* nel 2008 Emergency elabora il "Manifesto per una medicina basata sui diritti umani": il documento è stato sottoscritto da alcuni paesi africani (Sierra Leone, Sudan, Repubblica Centrafricana), che riconoscono la necessità di una sanità equa, di qualità e improntata alla responsabilità sociale.
* nel 2009 Emergency promuove la campagna Io non ti denuncio in difesa del diritto all'accesso alle cure per chiunque, in dissenso ad una proposta di legge depennante la norma che non permette al medico di denunciare un immigrato senza documenti bisognoso di assistenza medica in una struttura pubblica.
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Re: Emergency attaccato

Postby I-AMESHUAR » 13 Apr 2010, 23:08

Pax Christi: 'io sto con Emergency'

Emergency sotto attacco. Nonostante i tentativi di discredito, diversi esponenti del mondo della cultura hanno espresso la loro solidarietà alla ong attiva a Lashkar Gah, nella provincia dell'Helmand in Afghanistan, per dare assistenza medica ai civili. Parole di solidarietà sono arrivate anche da Pax Christi Italia.

“Pax Christi Italia esprime sconcerto nel dover constatare che ancora una volta l’organizzazione umanitaria per la cura delle vittime di guerra Emergency è fatta oggetto di aggressione in Afghanistan, dove nell’ospedale di Lashkar Gah sono stati arrestati tre operatori italiani e sei afghani, con l’accusa di complicità con i talebani. Esprimendo solidarietà alle famiglie dei nostri connazionali e a quelle degli operatori afghani, nonché ad Emergency, con cui da tempo condividiamo molte iniziative a favore della Pace, Pax Christi Italia deplora:

- che tale offesa alla credibilità di quanti operano disinteressatamente a favore delle vittime più indifese di un conflitto che si protrae ormai da nove anni e senza spiragli di soluzione sia stato compiuto con l’appoggio di forze della coalizione, cui partecipa anche il nostro Paese

- la mancanza di considerazione e rispetto mostrata dai vertici militari della NATO-ISAF nei confronti del nostro Governo, che nei primi momenti è apparso palesemente all’oscuro dell’operazione.

Esprime inoltre sconcerto per le dichiarazioni del Ministro degli Esteri Italiano, che lasciano trapelare il sospetto di una reale complicità dell’Organizzazione umanitaria, come se ad essa in passato e in situazioni estremamente delicate lo stesso Governo non si fosse rivolto per ottenere aiuto nella liberazione di altri nostri connazionali. Non riusciamo infine a eludere la forte sensazione che tutto ciò stia avvenendo per creare i presupposti atti a rimuovere la sola voce che in questo momento, nella regione, può ancora alzarsi in difesa di diritti fondamentali quali le cure sanitarie, per tutti e in particolare per le vittime civili, che risultano essere la stragrande maggioranza. Pax Christi Italia invita quindi le autorità del nostro Paese a fare tutto il possibile perché questa incresciosa e preoccupante situazione si risolva al più presto con l’esito positivo che, in queste ore, stanno auspicando tutti gli uomini e le donne che amano veramente la pace”.
Peace Reporter
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Re: Emergency attaccato

Postby I-AMESHUAR » 13 Apr 2010, 23:31

Tre medici italiani di Emergency rapiti dal governo afgano
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ROMA (Reuters) - Sono stati trasferiti tutti a Kabul i sei cooperanti internazionali di Emergency rimasti a Lashkar-gah dopo l'arresto di tre operatori italiani nell'ospedale della città afghana, mentre la procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla vicenda.
La notizia del trasferimento è stata diffusa dall'Ong con un comunicato sul suo sito, spiegando che è avvenuto per motivi di sicurezza del personale.

"Lo staff di Emergency non era più entrato in ospedale dal momento dell'irruzione e da allora Emergency non ha più la responsabilità delle attività dell'ospedale", si legge nel comunicato. "Lo staff era rimasto nell'abitazione degli internazionali in città".

Tra i sei, un logista che si era trasferito a Lashkar-gah dopo il fermo, un anestesista, tre infermiere italiane e un fisioterapista indiano, tutti operanti nella struttura nell'ospedale insieme a personale locale. La struttura, a quanto si apprende, non è stata chiusa anche se resta sotto il controllo delle autorità afghane.

Secondo fonti giudiziarie, intanto, la "procura di Roma ha formalmente aperto oggi un fascicolo sulla vicenda, ma senza ipotesi di reato".

I tre operatori italiani di Emergency, Marco Garatti, Matteo Dell'Aira e Matteo Pagani, sono stati fermati domenica, con l'accusa di aver preso parte ad un complotto per assassinare il governatore della regione dell'Helmand, Gulab Mangal.

Nell'ospedale, secondo un portavoce del governatore, sono state trovate pistole, granate e due cinture esplosive.

Emergency, tramite il suo fondatore Gino Strada, ha respinto le accuse definendole "grottesche" e "ridicole", e lamenta di non aver avuto ancora una comunicazione ufficiale sulla posizione giuridica dei tre fermati.

Ai tre connazionali, secondo la Farnesina, ha fatto visita nei giorni scorsi l'ambasciatore italiano in Afghanistan Claudio Gleantzer, e lo stesso ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ha reso noto ieri tramite la sua pagina su Facebook che il ministero sta seguendo con attenzione la vicenda, come auspicato dalla Ong.
Oggi Frattini durante una visita a Sarajevo - come riportano i media - ha detto di aver inviato una lettera al presidente afghano Hamid Karzai sull'arresto dei medici italiani.

Emergency opera in Afghanistan dal 1999 con tre centri chirurgici, un centro di maternità e una rete di 28 centri sanitari. Il centro di Lashkar- gah ha iniziato l'attività nel settembre 2004 e si occupa di chirurgia e traumatologia di guerra. Con 185 operatori locali più il personale internazionale, ha trattato complessivamente oltre 67 mila persone.
http://www.reuters.it
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Re: Emergency attaccato di nuovo

Postby I-AMESHUAR » 15 Apr 2010, 01:08

Emergency: Frattini chiede rispetto diritti

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Franco Frattini - Ministro degli Affari Esteri


Il ministro: un operatore sarà forse presto libero, le parole di Strada non aiutano
KABUL - "Non sono soddisfatto dalle risposta delle autorità afghane", ha detto il ministro degli esteri Franco Frattini, riferendo a Montecitorio sulla vicenda dei tre operatori di Emergency fermati in Afghanistan. "Desidero conoscere con urgenza -ha detto il Ministro - la configurazione delle accuse che vengono mosse" ai tre operatori di Emergency; "gli elementi di prova" ed essere certi che "sia garantito il loro il diritto pieno alla difesa". Per questo sono state prese alcune iniziative e per questo l'ambasciatore italiano a Kabul è stato incaricato di consegnare "una lettera del premier al presidente afghano Karzai" per chiedere risposte "urgenti e concrete", ha detto il ministro.

Alcune dichiarazioni fatte "fuori da questo parlamento", come quelle di "Gino Strada, in cui, in questi momenti, si accusano gli Usa, la Nato e l'Isaf", di certo "non aiutano l'azione diplomatica", ha detto Frattini, intervenendo a Montecitorio.

"Abbiamo proposto - ha poi affermato Frattini- la creazione di un team italo-afghano per l'accertamento dei fatti; proposta accettata dal ministro degli esteri di Kabul".

Il presidente Berlusconi ed io abbiamo fatto presente alle autorità afghane che come "paese amico l'Italia si aspetta il rispetto di tutti i diritti" "compresa la presunzione di innocenza", ha quindi detto il titolare della Farnesina.

Sono ancora in Helmand, nel sud dell'Afghanistan, i tre cooperanti di Emergency arrestati dalle autorità afhgane sabato scorso a Lashkar-Gah. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, nel corso dell'audizione in Parlamento. Il trasferimento a Kabul potrebbe avvenire la prossima settimana, ha aggiunto il titolare della Farnesina.

L'ambasciatore italiano a Kabul Claudio Glaentzer quando domenica scorsa ha potuto incontrare i tre operatori li ha trovati "in buono stato di salute" anche se "certamente assai provati sotto il profilo emotivo", ha riferito Frattini. "Il generale Naim (capo dell'Nds, ndr) ha assicurato di aver dato disposizioni che ai tre venga garantito un trattamento rispettoso dei loro diritti individuali", ha aggiunto Frattini.

MATTEO PAGANI L'OPERATORE CHE POTREBBE ESSERE PRESTO LIBERO
Sarebbe Matteo Pagani l'operatore di Emergency che potrebbe presto essere liberato. E' quanto avrebbe riferito il direttore dell'Aise, Adriano Santini, ascoltato in audizione dal Copasir. Secondo quanto si apprende, le accuse nei confronti di Pagani, tecnico della logistica dell'ospedale di Lashkar Gah, sarebbero più leggere rispetto a quelle che riguardano gli altri due medici di Emergency, Marco Garatti e Matteo Dall'Aira.

LA RUSSA, GARANTIRE DIRITTI A ITALIANI ARRESTATI
"L'abbiamo detto fin dal primo momento: noi abbiamo il diritto e il dovere di pretendere che siano garantiti ai tre italiani arrestati tutti i diritti processuali e, prima ancora, umani. Vogliamo verificare che siano completamente e correttamente rispettati". Lo ha detto il ministro della Difesa. Secondo Ignazio La Russa si tratta quindi di verificare il rispetto da parte delle autorità afgane "del diritto di conoscere nel brevissimo tempo necessario l'esatto capo di imputazione, che ora conosciamo in generale ma non nel dettaglio; del diritto di poter essere difesi adeguatamente; di poter ricevere la visita continua da parte del rappresentate diplomatico italiano e di poter avere un processo o un'istruttoria, ci auguriamo rapidissima, la più veloce, perché possa essere definita ogni ipotesi di responsabilità e noi ci auguriamo ogni ipotesi di estraneità a tutte le accuse".

ONG: NESSUNA NOTIZIA DA DOMENICA, FRATTINI LO SA
E' da domenica scorsa che non si hanno notizie sullo stato di salute dei tre operatori italiani arrestati in Afghanistan: "le notizie che abbiamo noi sono le stesse che ha anche Frattini". E' quanto precisa all'ANSA Maso Notarianni, responsabile Comunicazione dell'Ong riferendosi a quanto affermato oggi alla Camera dal ministro degli Esteri e in particolare sul fatto che i tre italiani si trovino in buono stato di salute. "Da domenica scorsa - ha sottolineato Notarianni - l'ambasciatore italiano ha chiesto di incontrare i nostri operatori e gli è stato negato. E' da domenica che non abbiamo alcuna notizia. Non abbiamo idea di quali possano essere le informazioni del ministro Frattini".

LAVORO ECCELLENTE, RISPETTARE DIRITTI FERMATI
L'Unione europea sostiene il lavoro eccellente fatto da Emergency in Afghanistan, prende atto delle serie accuse rivolte, secondo la stampa, ad alcuni operatori di Lashkar-Gah su cui è necessaria una verifica e chiede il rispetto per i fermati dei diritti legali e del processo dovuto. In una dichiarazione oggi all'Ansa l'ambasciatore comunitario a Kabul, Vygaudas Usackas,ha detto che "ovviamente rispettiamo ogni inchiesta, anche se non possiamo esimerci di sottolineare il lavoro eccellente in termini di assistenza medica realizzato da Emergency non sono a Lashkar-Gah, ma anche a Kabul e nella valle del Panshir". "Sto seguendo questo caso fin dall'inizio - ha proseguito - in stretto contatto con l'ambasciatore d'Italia Claudio Glaentzer"."Le accuse che ho letto sulla stampa - ha poi detto - e che credo non siano state ancora formalizzate, sono serie e devono essere correttamente investigate in modo da appurare cosa sia veramente successo". "Ma certo - ha concluso - noi ci aspettiamo che ai cittadini di Emergency coinvolti sia assicurata una assistenza legale, compreso un avvocato e regolari visite da parte dell'ambasciata, e che non si trascuri il rispetto della legge e il processo dovuto".

IDV CON T-SHIRT ORGANIZZAZIONE
I parlamentari dell'Italia dei Valori Stefano Pedica e Fabio Evangelisti sono entrati nell'Aula della commissione Esteri della Camera in cui si tiene l'audizione del ministro degli Esteri Franco Frattini sulla vicenda dei tre cooperanti di Emergency arrestati in Afghanistan, indossando sotto la giacca una maglietta dell'organizzazione di Gino Strada. Il deputato ed il senatore hanno con loro una terza maglietta che intendono regalare al ministro degli Esteri

DESIGNATO AVVOCATO PER I TRE FERMATI ITALIANI - La ong Emergency ha designato l'avvocato Afzal Nooristani, come difensore dei tre italiani fermati sabato scorso nell'ospedale di Lashkar-Gah. Lo si è appreso oggi dall'interessato a Kabul. Nooristani, che è molto conosciuto negli ambienti delle organizzazioni di difesa dei diritti umani, si è riservato di accettare, volendo prima parlare con le persone coinvolte. Nella sua attività odierna, il legale incontrerà i responsabili della diplomazia italiana che seguono il caso a Kabul, compreso il consigliere giuridico del ministro degli Esteri Franco Frattini, Rosario Aitala, giunto da poco in Afghanistan.
http://www.Ansa.it
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Re: Emergency attaccato di nuovo

Postby I-AMESHUAR » 15 Apr 2010, 01:23

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Sabato 17 aprile alle 14.30 a Roma, in Piazza San Giovanni , ci sara' una manifestazione organizzata da Emergency per protestare contro l'arresto in Afghanistan di Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani. A favore di Emergency e' stato poi lanciato un appello a cui hanno aderito, tra gli altri anche Maurizio Costanzo, Enrico Mentana, Marco Travaglio, Nichi Vendola e il Generale Fabio Mini.
Vi aspettiamo tutti i proletari che credono nella pace
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Ministero degli esteri blocca ong italiane

Postby I-AMESHUAR » 16 Apr 2010, 18:34

Ministero degli esteri blocca ong italiane.

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Abbiamo informazioni che sono stati sospesi tutti i progetti e i operatori che lavorano per i ONG italiane al estero.
Non si sa il vero motivo e non ce un comunicato stampa al riguardo.
Oviamente sono stati sospesi anche i medici di emergency di partire dove emergency opera al estero.
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Emergency attaccato di nuovo

Postby I-AMESHUAR » 16 Apr 2010, 18:43

Ambasciatore vede operatori Emergency, Strada: "Era ora"

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Gino Strada e la figlia Cecilia Strada, rispettivamente fondatore e presidente di Emergency


ROMA - "Era ora": così Gino Strada ha commentato la notizia che i tre operatori di Emergency arrestati sono stati visitati dall'ambasciatore italiano a Kabul Claudio Glaentzer e dall'inviato della Farnesina Massimo Iannucci. "Adesso spero che vengano liberati al più presto e che crolli questa stupida montatura", ha aggiunto Strada, specificando di non aver avuto notizie dirette sul loro strato di salute né dettagli sull'incontro. Strada ha ricordato che i tre operatori non sono liberi, per Emergency sono "desaparecidos, illegalmente detenuti". "Non vorrei - ha detto - che adesso, siccome qualcuno li ha visti, cominci l'euforia del 'sono liberi' come qualche giornale dice stamattina. Io spero che lo siano presto. Mi conforta sapere che qualcuno lo ha visti, che sono vivi a che apparentemente nessuno li ha toccati, già questo è un bel passo. Ma questo non fa dimenticare tutto il resto: che non sono accusati di niente, che sono privati della libertà da giorni, che non hanno neanche potuto vedere un avvocato".

I tre italiani sono detenuti in tre stanze di una nuova struttura della Direzione nazionale della sicurezza (Nsd) a Kabul, e non hanno contatti fra loro, ha dichiarato l'inviato della Farnesina Massimo Iannucci. "L'incontro - ha spiegato - è stato individuale, uno dopo l'altro, alla presenza dell'ambasciatore Claudio Glaentzer, di un interprete e del direttore della struttura detentiva" n.16, generale Mohsen Taher. "Abbiamo parlato esclusivamente delle loro condizioni fisiche - ha sottolineato - e loro mi hanno confermato che non avevano lamentele particolari riguardanti gli interrogatori, il vitto e l'alloggio". Uno dei tre italiani, si è appreso, ha ricevuto medicine inviate da Emergency per il trattamento di problemi asmatici

Le armi trovate all'interno dell'ospedale di Emergency a Lashkar Gah possono essere state portate o da una delle guardie che controllavano 24 ore su 24 l'ospedale o dalle forze di sicurezza afghane. Ne è convinto il fondatore di Emergency Gino Strada. "L'accesso all'ospedale era controllato 24 ore su 24 da guardie non armate, personale locale di Emergency, spesso persone disabili, mutilate. La possibilità di entrare con le scatole di armi è quindi legata - ha spiegato - al fatto che qualcuna delle guardie sia stata corrotta o minacciata. Oppure, l'altra ipotesi è che siano state introdotte direttamente dalle forze di sicurezza afghane. Spero non dai militari inglesi che le hanno accompagnate nel sopralluogo in ospedale".

Gino Strada non esclude un ruolo dei britannici (che comandano le forze internazionali della regione) nell'arresto dei tre operatori italiani dell'ong in Afghanistan. Il fondatore di Emergency, in una conferenza stampa, ha sottolineato che "i sondati inglesi sono entrati nel nostro ospedale di Lashkar Gah insieme a quelli afghani" e ha detto: "come si permette il governo inglese di mandare militari armati in un ospedale gestito da una ong italiana? Che sarebbe successo se militari italiani avessero fatto irruzione in un ospedale gestito da una ong inglese?". Ha poi aggiunto che "il governo afghano ha bisogno della presenza di 150.000 militari di altri Paesi: è ragionevole perciò pensare che chi decide non sono alla fine gli afghani, che contano poco in questo momento laggiù". "Le forze afghane - ha detto poi Cecilia Strada, presidente di Emergency - non avrebbero potuto svolgere un'operazione del genere senza avvertire il comando inglese".

Sono in buone condizioni i tre operatori di Emergency. Lo si apprende da fonti della Farnesina, dopo l'incontro con l'inviato della Farnesina Massimo Iannucci e l'ambasciatore a Kabul Claudio Glaentzer. Durante l'incontro i tre "hanno tenuto a ringraziare il Direttore della struttura per il trattamento finora loro garantito ed il governo italiano per l'attenzione con cui sta seguendo la vicenda".

Matteo dell'Aira, Marco Pagano e Matteo Garatti, fermati sabato scorso dalla polizia afghana, si trovano ora, secondo quanto riferisce una nota della Farnesina, in una struttura detentiva nei pressi di Kabul. ''Durante l'incontro protrattosi per circa un'ora - si legge nella nota - la delegazione italiana ha potuto appurare le buone condizioni di salute di cui godono i tre connazionali. Il Ministro Frattini ha provveduto ad informare le famiglie dei tre italiani dell'incontro rassicurandole del loro stato di salute e detenzione''. ''Durante l'incontro - conclude la nota - i tre connazionali hanno tenuto a ringraziare il Direttore della struttura per il trattamento finora loro garantito ed il governo italiano per l'attenzione con cui sta seguendo la vicenda''.
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Emergency scende in piazza a Roma

Postby I-AMESHUAR » 17 Apr 2010, 19:32

«Tutti in piazza con uno straccio bianco» Emergency a San Giovanni

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Le lettere dei rapiti lette dai famigliari: «Questa gente vive con la guerra, i bambini non piangono»
ROMA - Alla manifestazione di solidarietà a Emergency, «non politica» come ha tenuto a precisare Gino Strada, il fondatore dell'associazione, partecipano in piazza San Giovanni migliaia di persone. La solidarietà è rivolta ai tre volontari di Emergency Marco Garatti, Matteo Dall'Aira e Matteo Pagani, arrestati dalla polizia afgana nell’ospedele di Lashkargah. In piazza sono giunti anche i famigliari dei rapiti, la madre, il padre e i fratelli. Hanno letto alcune lettere ricevute dai volontari, con i racconti del lavoro in ospedale: «Non so se è giusto per voi quello che rischio - legge la madre di Matteo - tuttavia sono indignato per quello che vedo e voglio dare un aiuto». E ancora: «Questa gente vive con la guerra, bambini non piangono nemmeno quando hanno un braccio a brandelli o vedono qualcuno privo di vita». Con la commozione della mamma la lettera continua: «Voglio ripagarli con la voglia di vivere, rimarrò finchè resisto». Ma le emozioni legate alla paura e all'angoscia del rapimento, si uniscono alla voglia di dignità nell'aiutare l'umanità e al desiderio di giustizia per un mondo migliore.

IL BIANCO DELLA PACE - Le uniche bandiere presenti alla manifestazione di piazza San Giovanni, sono quelle bianche con il simbolo rosso di Emergency. Altri vessilli hanno l'arcobaleno della pace. Numerosi i cartelli e gli striscioni con slogan come: «Emergency unico orgoglio nazionale», «Io sto con Emergency», «Obama Premio Nobel per la guerra». Molte le adesioni degli esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo che hanno sottoscritto l'appello lanciato dal leader di Emergency per la liberazione dei tre italiani. In piazza oltre a Gino Strada, fondatore di Emergency, e Cecilia Strada, presidente di Emergency, si alternano sul palco della manifestazione Fiorella Mannoia, Moni Ovadia, Lella Costa, Vauro, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Paola Turci, Casa del vento. Nelle prime ore del pomeriggio è giunto anche il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani.

CECILIA STRADA - Ad aprire gli interventi sul palco è stata Cecilia Strada, presidente di Emergency e figlia di Gino: «Non avevamo dubbi che saremmo stati sommersi da cittadini che hanno le loro opinioni, che non si fidano di quello che leggono sui giornali e che oggi sono qui per chiedere, insieme a noi, che i nostri colleghi siano liberati e da innocenti». «Emergency ha sempre raccontato la faccia della guerra: come quella dei tanti bisognosi di cure che in questi giorni non possono essere assistiti perchè l'ospedale di Lash Kar-Gah è stato chiuso. I nostri colleghi - ha ribadito Cecilia Strada - devono essere liberati da innocenti perchè non deve passare il messaggio che sono stati cacciati dall'Afghanistan, noi non accettiamo - ha concluso - che sia gettata una sola ombra sulla loro vita e sul loro operato».

MASSICCIA ADESIONE - In seguito alla massiccia adesione all’appello «Io sto con Emergency» - 100.000 firme al giorno sul sito http://www.emergency.it - e ai tantissimi messaggi di solidarietà ricevuti, la manifestazione è stata spostata da piazza Navona a Piazza San Giovanni: «Sarebbe stata insufficiente - ha precisato Strada -. Vogliamo garantire a tutti la possibilità di ascoltare e di vedere il lavoro di Emergency. E’ il modo migliore di dire grazie a chi ti sta dando una testimonianza di stima e di solidarietà».

LE PAROLE DI GINO STRADA - «Emergency ha subito violenza in Afghanistan ma anche in Italia. Ancora una volta è stata usata violenza contro un ospedale, un atto che considero di profonda inciviltà». Parole di Gino Strada che dal palco di piazza San Giovanni ha fatto anche un annuncio: « L’inviato speciale del segretario generale delle Nazioni unite ha dichiarato, in una conferenza stampa a Kabul, il proprio sostegno a Emergency e ha detto che l’Onu ed Emergency stanno lavorando insieme per ottenere la liberazione di Matteo Pagani, Marco Garatti e Matteo Dall’Aira». E ha poi concluso: «Sono fiducioso che vedremo presto Marco, Matteo e Matteo».
http://roma.corriere.it/
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Re: Emergency attaccato di nuovo

Postby I-AMESHUAR » 18 Apr 2010, 10:40

La situazione ormai è chiaro che devono fare fuori il fondatore di Emergency Gino Strada. Secuestro dei tre medici è solo un avertimento.
Dobbiamo dare tutti una mano a Gino Strada che sta combatendo una "guerra" contro chi fa guerra.
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Re: Emergency attaccato di nuovo

Postby I-AMESHUAR » 20 Apr 2010, 18:16

Sono liberi, ma l'ospedale continua essere chiuso
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omenica 18 aprile. Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani Guazzugli Bonaiuti, fino a oggi detenuti in una struttura dei servizi di sicurezza afgani, sono stati liberati, non essendo stato possibile formulare alcuna accusa nei loro confronti.

Finalmente, dopo una settimana d'angoscia, e senza aver potuto beneficiare delle garanzie previste dalla costituzione e dalla legge afgane vigenti, potranno contattare le loro famiglie e i loro colleghi.

Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato insieme a Emergency per il rilascio, in Italia, in Afganistan e nel mondo.
http://www.emergency.it/
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