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Lexuar 2868Prevenire è meglio che curare. Questo detto non si è mostrato veritiero per Desiree Jennings, una cheerleader americana, che qualche tempo fa ha deciso di sottoporsi al vaccino contro l’influenza suina.
La mafia della sanità dell’industria farmaceutica.
Questa giovane ragazza aveva pensato che sarebbe stata una buona idea prevenire l’influenza, soprattutto per non dover rinunciare alla sua attività. Ma, dopo dieci giorni dall’iniezione, Desiree ha cominciato ad accusare gli stessi sintomi dell’influenza AH1N1. Aveva nausea, dolori muscolari e febbre. Ma non è tutto, la ragazza infatti non era più capace di camminare e parlare come prima.
In un primo momento è stata visitata da neurologi, fisioterapisti e psicologi, ma nessuno di questi aveva saputo darle una spiegazione. “Abbiamo pensato fosse il lupus, o anche la sindrome di Graves” – spiega Desiree – “ma i medici le hanno subito escluse. Solo alla fine mi hanno detto che ero stata colpita dalla distonia, una condizione neurologica rara, provocata da infezioni , traumi cerebrali o, come nel mio caso, da reazione ad alcuni farmaci”.
Questa malattia non consente a Desiree di parlare bene né di camminare in avanti, ma le permette di camminare all’indietro e di correre. E la cosa più strana è che, mentre corre, Desiree riesce a parlare assolutamente bene.
I medici assicurano che questa reazione può capitare ad una persona su un milione. “Avrei sicuramente avuto più probabilità di vincere la lotteria” – dice scherzando Desiree.
Luana Rescigno
http://www.julienews.it